venerdì 6 agosto 2010

Notizie storiche su Montorio.


Itinerari e escursioni

Montorio
Recensito da: Silvia Canuti
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Categoria: Itinerari ed escursioni > Itinerari e escursioni
Il territorio del Comune di Monzuno si colloca tra le valli del Setta, del Savena e del Sambro (che rappresentano i tre principali corsi d'acqua della zona), a 36 km circa da Bologna. Il capoluogo si trova ad un'altitudine di 632 metri sul livello del mare. Il Comune, particolarmente nella sua parte più alta, rappresenta una meta turistica storica della montagna bolognese. Nell'alto Medioevo spiccavano per importanza gli abitati di Brento e di Montorio, il cui castello segnava il confine tra longobardi e bizantini; nei pressi era situata l'importante pieve di San Pietro di Sambro. Nei secoli successivi, e fino alla sua distruzione nel 1376, il castello di Montorio è stato un centro importante del potere sulle terre appenniniche, luogo delle contese fra le famiglie di da Monzone e Panico e sede di un vicariato della montagna.

Il castello di Montorio è uno dei più antichi della provincia di Bologna, ricordato già in un documento del 1170. Del castello, circondato da un piccolo borgo, si cominciano ad avere notizie nella prima metà del XIII secolo, e faceva parte dei territori bolognesi. Proprietari del castello erano i conti di Panico, che possedevano altri beni e diritti nella zona, e che erano famosi per le loro scorrerie e i loro attacchi a castelli e paesi limitrofi, ed in particolare ai possedimenti dei signori di Monzuno : la parola panico, con il significato che ha oggi, deriva proprio da questa famiglia che seminava il terrore nel contado bolognese. In seguito il castello passò ai signori di Monzuno, e nel 1315 il borgo circostante venne distrutto dal fuoco appiccato proprio dai conti di Panico. Nel 1398 il castello fu venduto al comune di Bologna perchè, nonostante gli edifici attorno fossero in rovina, si trovava in una posizione fondamentale per il controllo di tutta la zona, ed aveva una torre d’avvistamento che costituiva un punto d’osservazione importantissimo per le vallate circostanti, e che conserva ancora tracce dell’originaria merlatura guelfa ed alcune balestriere. In seguito il castello venne di nuovo affittato ai signori di Monzuno, e nel XVI secolo passò ai conti Castelli di Bologna, che lo donarono all’Ordine Militare di Santo Stefano. Attualmente è proprietà della famiglia Berti, che lo acquistò all’inizio dell’800.

Anche la chiesa di Montorio, ovviamente, è una delle più antiche della montagna bolognese. Si ha notizia della sua esistenza come pieve dedicata a san Pietro nel 1110, e nel XIII secolo aveva diversi appezzamenti nella zona, e da molti documenti del periodo si evince che l’arciprete della chiesa prestava denaro con una certa regolarità agli abitanti del territorio circostante.

Nel corso del XVI secolo la chiesa venne unita al monastero olivetano di San Michele di Monghidoro : tra i commendatari ricordiamo Giovanni della Casa, autore del Galateo, e in seguito passò, come il castello, ai conti Castelli di Bologna.

All’interno della chiesa si conservano ancora una campana trecentesca e pregevoli arredi sacri.

recensito da Silvia Canuti

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